Costruzioni resistenti in caso di sisma
Le case ecologiche Biocasanatura a pannelli portanti soddisfano appieno la normativa antisismica e rappresentano più di una semplice alternativa costruttiva.
Sono ovviamente fondamentali le strutture di fondazione in cemento armato che devono essere opportunamente calcolate ed eseguite con cura e attenzione, ed è per questo che Biocasanatura le inserisce nei suoi servizi.
Il legno è un materiale di costruzione particolarmente indicato nel caso di sollecitazioni come quelle che si sviluppano con un terremoto.
L’energia liberata da un terremoto agisce su una casa in maniera proporzionale alla massa della casa stessa: il legno, essendo tre/quattro volte più leggero degli altri materiali da costruzione, fa sì che l’impatto del terremoto sulla costruzione stessa sia decisamente più ridotto.
Inoltre, le notevoli caratteristiche di resistenza meccanica del legno comportano che le strutture siano in grado di assorbire senza danni anche sollecitazioni rilevanti.
L’onda sismica è assorbita meglio dalle strutture in legno in quanto esse sono naturalmente elastiche e sopportano molto bene le deformazioni che l’energia del sisma genera. La deformabilità e l’elasticità sono garantite anche dal fatto che le case in legno sono formate da diversi elementi (ad esempio parete e solaio), uniti tra loro attraverso collegamenti meccanici che contribuiscono alla dissipazione dell’energia sprigionata dal sisma, evitando in tal modo il collasso della struttura.
I moderni edifici in legno sono progettati privilegiando l’utilizzo di strutture portanti in Xlam.
Tali costruzioni sono più resistenti in caso di sisma rispetto alle costruzioni con elementi di strutture a pilastri, in quanto la rigidezza e la resistenza della struttura sono distribuite in tutta la costruzione e non concentrate in pochi punti.
La validità delle capacità di resistenza del legno è dimostrata attraverso diversi studi, in particolare dal progetto Sofie del CNR-IVALSA.
L’Istituto per la valorizzazione del legno Cnr (Ivalsa) ha effettuato assieme all’Istituto nazionale di ricerca sulla prevenzione disastri (Nied) di Miki (Giappone) un test, che è stato brillantemente superato, su un edificio di 7 piani in pannelli lamellari tipo Xlam, simulando il terremoto di Kobe (magnitudo 7,2 della scala Richter), che nel 1995 provocò, in Giappone, la morte di oltre seimila persone.