L’incremento delle emissioni di CO2 rappresenta uno dei problemi ambientali più importanti degli ultimi decenni ed è la principale causa del surriscaldamento climatico. Il settore dell’edilizia è tra i maggiori responsabili di questo danno all’ecosistema, incidendo per il circa il 40% delle emissioni inquinanti globali, causate dall’insieme dei processi costruttivi tra cui la produzione e il trasporto delle materie prime, le lavorazioni in cantiere, l’utilizzo stesso degli edifici e la successiva fase di demolizione e smaltimento dei rifiuti. Un impatto sull’ambiente che sta diventando sempre più massiccio e che non può più essere ignorato. Per questo il mondo dell’edilizia si sta muovendo verso un modello di economia circolare dove, per un risultato concreto, le azioni da compiere sono molte e serve un vero cambiamento che coinvolga l’intero ciclo di vita dell’edificio, a partire dalla scelta di materie prime ecosostenibili, come il legno.

 

Il legno: un naturale magazzino di CO2

 

Quando si parla di carbon footprint, o impronta di carbonio, si intende il parametro che stima la quantità di gas serra emessi per realizzare un determinato prodotto, espresso in chili o tonnellate di CO2 equivalente. Sostituendo i materiali minerali da costruzione con il legno, è possibile ottenere un riduzione effettiva delle emissioni grazie alla sua naturale capacità di trattenere il carbonio al proprio interno, senza rilasciarlo in atmosfera. Costruire case ecosostenibili in legno significa quindi realizzare dei veri e propri magazzini di carbonio, che sarebbe invece rilasciato in atmosfera una volta terminata la vita dell’albero. All’interno di un edificio in legno, il carbonio rimane intrappolato per l’intero ciclo di vita dell’abitazione, anche quando il legno viene riutilizzato o riciclato per nuove realizzazioni. E la cosa ancor più straordinaria è che questo materiale è in grado di immagazzinare più CO2 di quanta ne venga emessa durante le fasi di raccolta, lavorazione, trasporto e montaggio che lo trasformeranno in una casa.

 

Alla bassissima carbon footprint del legno si unisce un’altra preziosa qualità: la bassa energia incorporata o embodied energy, ovvero il totale energetico necessario per le operazioni forestali, il trasporto e la trasformazione, compreso lo smaltimento o riciclaggio del materiale. Gli studi di Life Cycle Assessment, che valutano le prestazioni energetico-ambientali di prodotti e servizi, hanno evidenziato come le performance del legno siano migliori degli altri materiali da costruzione, sia in termini di energia incorporata che di inquinamento di aria e acqua. Questo perché il legno richiede una quantità di energia inferiore per i processi di lavorazione e un utilizzo di combustibili fossili minore. Anche il processo di cantiere influisce positivamente in questo senso, grazie al montaggio veloce delle strutture con il sistema di posa a secco che riduce le lavorazioni necessarie, i tempi e, di conseguenza, le emissioni.

 

Le certificazioni ambientali

 

Costruire case in legno significa quindi ridurre in modo significativo l’impatto sull’ambiente, dando un contributo sostanziale alla diminuzione dei cambiamenti climatici, e migliorare concretamente la qualità di vita delle persone. Ma un edificio in legno ha un altro grande valore aggiunto perché dà vita a un circolo virtuoso in cui tutti gli attori, dai progettisti ai costruttori, fino ai committenti, perseguono un unico grande obiettivo: la sostenibilità ambientale delle abitazioni.

Ma come si determina il livello di sostenibilità raggiunto da un edificio e il suo effettivo impatto sull’ambiente? Esistono diversi protocolli di valutazione, le cosiddette certificazioni ambientali, tra cui le più note sono LEED, BREEAM e ICARO. A differenza delle certificazioni energetiche, che stimano esclusivamente il consumo di energia primaria per il funzionamento dell’edificio, questi protocolli misurano la sostenibilità del progetto valutandone l’intero ciclo di vita attraverso un sistema a punteggio, suddiviso in varie categorie oggetto di misurazione. Tra questi: i materiali da costruzione, il consumo di risorse naturali, l’energia, la produzione di rifiuti e l’inquinamento di aria e acqua.

 

Dalla scelta delle materie prime utilizzate, alla loro lavorazione, alle performance energetiche finali, le case ecosostenibili in legno rappresentano in tutto e per tutto una risposta concreta agli obiettivi di sviluppo sostenibile, in termini di tutela del territorio e della salute delle persone.

Se anche tu vuoi fare una scelta sostenibile per il futuro del pianeta e di chi ami, contattaci.

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